Ricorre l’anniversario della scomparsa del fondatore di Avanti Tutta, appassionato di sport e per anni riferimento nella lotta alle malattie oncologiche
Sono passati già cinque anni dalla morte di Leonardo Cenci (30 gennaio 2019), ma è ancora vivo tra i familiari, gli amici e i tanti conoscenti il ricordo di una figura simbolo della città di Perugia e non solo. Un uomo, un eterno ragazzo, che ha lottato con uno spirito invidiabile, e forse mai visto, contro la dura realtà della malattia oncologica, diventano un vero e proprio esempio. Dal suo slogan ‘avanti tutta’ non solo è nata un’associazione che ancora oggi, grazie alla famiglia e ai tanti volontari, opera con successo a tutela dei malati oncologici, ma uno stimolo universale da utilizzare come antidoto a tutte le difficoltà della vita. Leo è stato un campione di solidarietà, un vero sportivo (ha partecipato per ben due volte alla maratona di New York da malato oncologico) e una figura dalla spiccata vivacità e lungimiranza. A lui è stato dedicato il parco più importante della città, il famoso percorso verde, il suo stile di vita fatto di sport, salute e solidarietà è diventato il marchio di fabbrica della Fondazione Avanti Tutta nella sua opera quotidiana a tutela di tutte quelle persone che vivono la realtà della malattia oncologica.
Leonardo Cenci sarà ufficialmente ricordato domenica 4 febbraio alle ore 12.15 presso la Chiesa del Gesù a Perugia attraverso la funzione religiosa di Don Mauro Angelini.
“Leo – dichiara il fratello Federico, Presidente della Fondazione Avanti Tutta – ha dato prova di come il bene possa esprimersi nella realtà della malattia oncologica e si è adoperato perché questa sua scoperta potesse essere condivisa con un grande abbraccio tra tutte le persone. C’è una comunità intera che esprime ogni giorno la sua attitudine di dire ‘Avanti Tutta’ con coraggio e con l’umile consapevolezza di misurarsi al meglio con quanto la vita mette di fronte. Farlo insieme, facendosi buona compagnia con i sorrisi del cuore e accarezzando con generosità la sofferenza, è quello che Leo invita ogni giorno a fare”.